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Furia Mou, anche contro la Roma: “Come società non abbiamo forza di..."

di Mario Lorenzo Passiatore

Pubblicato il 03/05/2023

L’allenatore della Roma al termine della partita con il Monza si è sfogato a microfoni accesi, attaccando su più fronti il direttore di gara. Poi ha svelato un retroscena abbastanza singolare: "Io non sono stupido, sono andato alla partita con un microfono ed ho registrato tutto. Dal momento in cui sono entrato e nel momento in cui sono rientrato nello spogliatoio"

La Roma non va oltre il pareggio in casa del Monza, dopo il gol di El Shaarawy è arrivato il pareggio della squadra di Palladino ad opera di Caldirola. Ma il tecnico portoghese non ha digerito l’espulsione di Celik allo scadere, puntando il mirino contro l’arbitro Chiffi. Le accuse sono pesanti e reiterate in conferenza stampa, un vero monologo che travolge su tutti i fronti il direttore di gara, sia dal punto di vista umano che professionale. La notizia vera è lo sfogo a tutto campo di Mou.

“Questo doppio giallo a Celik, che scivola e fa un piccolo fallo al minuto 96 per stanchezza, è indice che l'arbitro prima deve essere uomo, con intelligenza e controllo degli aspetti umani. Lui è un disastro. Non mi piace parlare prima degli arbitri, ma dopo la partita ho il diritto di farlo. Noi come società non abbiamo la forza di esigere di non volere questo arbitro, ci sono altre società che lo fanno. Ogni volta che viene questo signore, smetto di lavorare per evitare il cartellino rosso”

I giornalisti continuano ad incalzarlo sulla condotta del direttore di gara e Mou ne approfitta per svelare un retroscena in sala stampa. Si era già tutelato, portandosi con sé un microfono.

“Io non sono stupido, sono andato alla partita con un microfono ed ho registrato tutto. Dal momento in cui sono entrato e nel momento in cui sono rientrato nello spogliatoio. Mi sono protetto. A livello tecnico un arbitro bravo fischia poco. Si diceva che con Orsato non vinciamo mai, ma lo vorrei avere tutte le partite perché è in controllo totale della partita anche quando sbaglia. Non ha bisogno di fare l’arrabbiato, è tranquillo. Chiffi di arbitro ha poco, ha talento nell’arrabbiarsi e basta. Ma è contro la natura di un arbitro, deve essere esattamente l’opposto. Il risultato ripeto che non è stato influenzato dall’arbitro. Il doppio giallo al minuto 96, capendo la situazione, fa capire tutto.”

di Mario Lorenzo Passiatore

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